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gabbiano

Tra baldanzosi gabbiani e irriverenti piccioni, tre Oche si sono fatte largo nel cielo della laguna veneziana per assistere alla cinquantesima edizione della Biennale Teatro, diretta da Stefano Ricci e Gianni Forte. Entrambe si sono confrontate con la sua straordinaria varietà di linguaggi, di storie e di declinazioni dello spazio scenico e hanno cercato di renderne conto: dagli esili contemporanei raccontati da Christiane Jatahy – premiata con il Leone d’Oro – alla foresta di citazioni di Olmo Missaglia; dalle atmosfere tragiche e materiali di Milo Rau a quelle oniriche e sfilacciate di Peeping Tom; dalla deflagrazione dello sguardo imposta dal Big Art Group alla sua concentrazione sullo schermo accompagnata da Samira Elagoz – a cui è stato conferito il Leone d’Argento. E poi l’abiezione portata in scena da Yana Ross, il procedere malinconico di Deflorian/Tagliarini, la delicatezza poetica di Belova/Iacobelli…  


A Venezia, Matteo Valentini e Vittoria Biasiucci hanno frequentato il workshop di critica teatrale tenuto da Andrea Porcheddu e Roberta Ferraresi e i loro articoli sono stati pubblicati all’interno del sito della Biennale; Arianna Morganti, invece, ha partecipato al progetto Biennale College ASAC – Scrivere di teatro, curato da Katia Ippaso.        
Tutti e tre hanno cercato di raccogliere la complessità di questa effervescente costellazione e, almeno in parte, restituirla.

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Articoli di Arianna Morganti, Matteo Valentini e Vittoria Biasiucci

Impaginazione di Eva Olcese

oca
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piccione
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oca, oche, critica teatrale
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