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Eva Olcese

Swing Heil! | Tutti quanti vogliono ballare il Jazz


«Uno swing kid non potrebbe mai entrare nella Gioventù Hitleriana.»

Su questo e sulla comune passione per i vinili di musica jazz concorda un piccolo gruppo di adolescenti sul palco della Sala Mercato dell’Archivolto, ma presto verrà smentito dai fatti. Uno di loro, Peter (Francesco Patané), sarà infatti costretto controvoglia a dividersi fra le parti di «guardia di giorno, swing kid di notte», pur di cercare di allontanare ogni sospetto di infedeltà al regime nazista, ricaduto sulla sua famiglia.

Paolo Livolsi e Francesco Patanè in Swing Heil!

Swing Heil!, nuova regia di Elena Dragonetti nata dalla collaborazione fra Narramondo Teatro, tre scuole superiori genovesi - il Liceo Coreutico Piero Gobetti, il Liceo Scientifico Enrico Fermi e l’Istituto Tecnico Majorana - Giorgi - e la scuola di ballo Mash Up, porta in scena una storia di ordinaria adolescenza fra gruppi rivali, feste leggendarie, amicizie tradite, competizione, amori fragili, ballo sfrenato ma soprattutto una graduale scoperta del sé. Gli Swing Kids - dal film di Thomas Carter del 1993 a cui la Dragonetti si è ispirata - sono ragazzi che, contro l'Amburgo proibizionista degli anni '30, nei club clandestini della città creano una vera e propria controcultura, ballando sulle note "degenerate" di Benny Goodman, Duke Ellington e Count Basie; sono figli di un’epoca colma di morte che li costringe a scegliere tragicamente a quali ideali essere leali e dove investire la propria passione. In questo spettacolo di passione e tempo i giovani interpreti ne hanno sicuramente investita molta: basti pensare la difficoltà a imparare in pochi mesi i passi solo apparentemente semplici del Lindy Hop. La recitazione dei ragazzi così come degli attori professionisti è fresca, libera da pesanti tecnicismi e l'ovvia discrepanza che si nota all'interno di una troupe così eterogenea non pesa - una nota di merito va fatta alla giovane Beatrice Marchetti nei panni di Astrid. Nonostante la scelta dell’adattamento furbescamente sfrutti la generale fascinazione suscitata da anni da questo ballo molleggiato, la regia rifugge la facile scelta di renderlo un musical e si allontana dal rischio di banalità attraverso l'uso sapiente del rallenty, nelle scene più crude d'azione, e di una struttura narrativa perfettamente circolare. Diversamente da quello che si potrebbe pensare osservando il pubblico in sala - composto prevalentemente da genitori, amici, professori, ex allievi -, Swing Heil! non è un semplice saggio di fine corso, ma un vero spettacolo, che commuove alcuni - e che fa uscire tutti dalla sala canticchiando «Doo Wah, Doo Wah».

Swing Heil!

Elementi di pregio: la struttura circolare, l'uso sapiente del rallenty, la freschezza della recitazione.

Limiti: la discrepanza d'età, mascherata ma fin troppo palese, nel corpo di ballo fra i giovani interpreti e gli insegnanti della scuola “Mash Up”.

Visto il 17/03/2018, al Teatro dell’Archivolto, nella sala Mercato

adattamento e regia: Elena Dragonetti scene e costumi: Lorenza Gioberti movimenti scenici: Serena Loprevite

Con gli attori: Paolo Livolsi, Francesco Patané, Raffaella Tagliabue

Con gli studenti del Liceo Coreutico Gobetti, del Liceo Scientifico Fermi e dell’Istituto Tecnico Majorana: Letizia Barone, Alexia Bernhard, Linda Besutti, Lorenzo Bormetti, Martina Brega, Giuseppe Cannella, Arianna Colombo, Francesco De Carli, Lucia Galiero, Noemi La Porta, Michael Latta, Athena Maiolino, Manuele Marchelli, Beatrice Marchetti, Fabrizio Marini, Marzia Montegrosso, Giada Mosto, Pietro Muzzin, Sandra Novac, Sara Palazzo, Rosaria Palomba, Mattia Maurizio Piantini, Simone Vranicich

In collaborazione con Teatro dell'Archivolto, Mash Up Genova — Swing Different e Musicalmente Genova Una produzione di Narramondo Teatro

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oca, oche, critica teatrale
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